A new coach and the battle for the presidency

After the seemingly endless rumors came the official announcement: at the end of the next European Championship the coach of the Italian national team will not be Antonio Conte. It is no surprise. The offer from Chelsea (about €21 million for three years) was too good once it arrived, while the not so good prospects for the Blues (Italian national team, not Chelsea) were not helped by Serie A giving the coach too little room for maneuver in preparing the team.

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Massimo Cecchini: Conte’s Euro challenge at risk of being derailed by due process

Simply writing that Antonio Conte, coach of Italian national team, risks a process, it could have a wrong meaning. It would be easy to blame this on a wrong formation, or a federation not happy with the results, or public opinion not satisfied with the way the team is playing its football. However, it is none of these. We are talking about a real legal process, as the coach of Italy in early July was indicted by prosecutors in Cremona,

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Massimo Cecchini: Tavecchio faces a dangerous decision

The setting is certainly fascinating and the event promises to be a media heaven. But, as ever, the danger is in the ambush that lurks around the corner. On July 28, in Milan, under the “world” banner offered by the Milan Expo, will be the draw for the calendar of the 2015-2016 Serie A season, which will open on the weekend of August 22-23. But should we be so sure?

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Massimo Cecchini: The Parma case Il caso Parma

If it was not a true story, the so-called Parma Case could make you laugh (or cry). Take a Serie A club, with a significant history (their roll of honour includes one Cup of Cups, one UEFA Cup, two UEFA Super Cups, three Italian Cups, one Italian Super Cup), located in one of Italy’s richest geographical areas and see if you make it fail, but not at the end of the season – this unfortunately actually happened to important clubs like Florence,

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Massimo Cecchini: Una telefonata a tradimento: Il caso lotito

Ennio Flaiano, uno dei più famosi sceneggiatori del cinema italiano (basti pensare la collaborazione al capolavoro di Federico Fellini, “La dolce vita”), parlando dell’Italia amava recitare questa battuta: “La situazione è grave, ma non seria”. Ecco, la si potrebbe riproporre senza problemi nel descrivere il momento del calcio italiano, che sta attraversando una nuova crisi istituzionale.

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Massimo Cecchini: L’Europeo? E’ Uno Corsa Contro Il Tempo The Euros and a race against time

Ricordate i lamenti alla fine del Mondiale brasiliano? Ricordate i buoni propositi? “Mai più una vergogna di questo genere: ora occorre che tutti lavorino per ricostruire il calcio italiano”. Ebbene, ad appena sei mesi di distanza dalle belle parole (a pensarci bene, assai simili a quelle udite dopo il Mondiale sudafricano del 2010), sembra di leggere un discorso di Giulio Cesare vecchio di ventuno secoli. Tutto, o quasi, dimenticato.

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Massimo Cecchini: Riforme, Avanti Piano; Reforms, a plan for the future

Diciamo la verità, non invidiamo l’esposizione mediatica di Carlo Tavecchio, presidente della Federcalcio. Da quando la gaffe estiva con accuse razziste ha messo a rischio la sua elezione (e l’Uefa ha aperto un procedimento su di lui), persino l’abbigliamento del numero uno del calcio italiano è spesso soggetto a “revisione” da parte dei media italiani. Eppure la scorsa settimana, in Consiglio Federale, un primo passo verso la riforma del calcio è stata fatta. Tavecchio, infatti,

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Massimo Cecchini: La ‘Diversita’ Italiana

Il calcio italiano ha un presidente federale e un commissario tecnico. Voi direte: che cosa c’è di strano? Nulla, eppure tanto. Dopo il progressivo affondamento del movimento che ruota attorno al pallone – materializzatosi nei fallimenti degli ultimi due Mondiali, nel progressivo affondamento nei ranking Fifa e Uefa e nella violenza che la fa da padrone – l’11 agosto l’assemblea federale ha eletto il nuovo presidente della Figc. Come ampiamente previsto, il “nuovo che avanza”

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Massimo Cecchini: In Italy, time has stopped

Tempo fermo. L’orologio del calcio italiano non si è mosso da quel triste ultimo 24 giugno, quando l’uruguaiano Godin ha rispedito subito a casa la Nazionale azzurra, togliendola di scena dal Mondiale in Brasile. In realtà sembrava che tutto dovesse cambiare in fretta. Pochi minuti dopo il fischio finale il commissario tecnico Cesare Prandelli rassegnava le sue dimissioni “irrevocabili”, seguito nel giro di una manciata di secondi da quelle del presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete.

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Massimo Cecchini: Italians take a shot at hooliganism

Un passo avanti, e adesso il burrone è proprio davanti a noi, basta solo che si voglia vederlo. Nel lento cammino che avvicina sempre di più la violenza del calcio italiano a quella del Sudamerica, il 3 maggio 2014 è stata una data che non dimenticheremo. Dopo i feriti per risse e coltelli, adesso si è arrivati anche alle pistole. Una infatti ha sparato prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina dopo un agguato da parte di ultrà della Roma a quelli del Napoli.

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Massimo Cecchini: Less is more for Serie A as it starts a diet

Che noia la Serie A: Meglio Metteral a dieta

Evviva, il campionato di Serie A è finito! La Juventus ha vinto con 102 punti, macinando record su record e lasciando la seconda in classifica, la Roma, a 17 lunghezze di distanza. Non basta. Anche la stessa Roma ha fatto registrare diversi primati storici, senza contare che – grazie ai suoi 85 punti – in due stagioni su tre avrebbe vinto lo scudetto.

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